di
Maria Ronca
Non un solo giorno che passi, senza porsi una decisa e determinante azione di sensibilizzazione e di promozione contro ogni tipo di abuso.
Arte e poesia per dire no alla violenza. Un concorso “Urla la poesia” che vede convogliare nella città di Avellino artisti, poeti e scrittori da ogni dove, per ricordare le tante vittime di femminicidio.
Il non amore non può essere più concepito, siamo lontani dagli schemi patriarcali, imposti e vissuti, come un ostacolo alla parità.
Non possiamo più permetterci morti assurde, vite spezzate e famiglie distrutte dal dolore e dalla perdita. Un danno collettivo e pesante, con dati allarmanti e preoccupati, sintomo che nella società attuale ancora permane una cultura che penalizza la piena emancipazione delle donne, sul piano personale, familiare e lavorativa.
La questione è tutta aperta e ciò che possiamo fare e contrastarla tra le nostre case, nelle scuole, nelle piazze, essere presenti ovunque, avere gli strumenti e le risorse per fare una campagna a tappeto.
Oggi, i rapporti sono troppo fluidi e veloci, la relazione si svincola dalle condizioni di presenza, di cura e di tempo da dedicare.
Ruoli ancora troppo fissi, sanciti per tradizione, invece oggi, troviamo una donna diversa, sicura, istruita, dipedente e padrona della sua vita, è chiaro che quando cade lo steriotipo di donna, di una volta, il peso della ripartizione e del riconoscimento cozzano con impegni e carichi, destrutturano psicologicamente e socialmente, la differenza tra uomo e donna, nel linguaggio, nei trattamenti e nelle dinamiche.
Uomo e donna non possono più concepire la violenza, è un attacco alla vita e a ciò che rappresenta.
Nessuno muore per amore.
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